La singolare posizione di Poggio alla Sala colpì così tanto gli Etruschi che qui scavarono diverse tombe a camera per alcuni dei loro Principi dell’epoca. A testimonianza del loro potere, costruirono grandi tumuli funerari visibili dall’alto e che avevano lo scopo di commemorare il prestigio dei defunti. I primi ritrovamenti avvennero nel 1877 quando, nel corso di alcuni lavori condotti dalla famiglia Bonci Casuccini, venne scoperta una tomba ad inumazione con un ricco corredo di tesori funerari. Erano all’epoca proprietari dell’immobile e possedevano un’importante collezione di urne funerarie. Il defunto era stato deposto in un ossario di bronzo con testa di legno. Sulla testa c’era una maschera d’oro con occhi d’osso e pupille d’ambra. Era stato posto su un grande trono di bronzo, davanti al quale c’era una tavola di bronzo. Sulla tavola c’erano piatti per il banchetto, vasetti di unguenti e una coppia di dadi per trascorrere le lunghe giornate nell’aldilà. C’erano anche spiedi e coltelli per arrostire e affettare la carne, e coppe per il vino prelibato, che ancora oggi si produce nelle fertili campagne di Poggio alla Sala. Due grandi scudi di bronzo appesi al muro della camera sepolcrale testimoniavano la ricchezza e il rango del defunto.
La tomba non è più visibile ma un sepolcro identico è visibile al Museo Civico di Chianciano Terme. Il museo ospita anche numerosi reperti dell’Età Orientalizzante, tra cui la più grande collezione esistente di urne etrusche: i misteriosi e affascinanti ossari dalle sembianze umane.
Nel corso dei lavori agricoli di fine Ottocento vennero alla luce nella necropoli di Poggio alla Sala alcuni nuovi e ricchi sepolcri. Una delle tombe apparteneva ad un personaggio di rango principesco che vantava tra i suoi tesori funerari una grande ascia di bronzo. Un’altra tomba, appartenente ad una donna, ha prodotto un calice d’avorio finemente decorato con scene della mitologia greca. I corredi funerari comprendevano anche coppe di “bucchero” (argilla nera etrusca) sufficienti a soddisfare un’eterna sete di vino.
Oltre a questi sensazionali ritrovamenti, la necropoli di Poggio alla Sala ha fornito alla vasta collezione Bonci Casuccini reperti come vasi in bucchero del VI secolo a.C., urne funerarie in travertino con coperchio scolpito e numerosi ossari con iscrizioni latine, a testimonianza del lungo periodo storia dell’insediamento umano in questa parte della Toscana.
Giulio Paolucci
Director of the Museo Etrusco di Chianciano
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